Con l'avvento del bipolarismo, ormai superato dall'ingresso sullo scenario politico del Movimento 5 Stelle con un forte ridimesionamento dei partiti del vecchio centro-destra, era stato affermato un principio per il quale la forza politica che riportava la vittoria alle elezioni avrebbe espresso il governo, il cui presidente sarebbe stato il leader della stessa: in concreto cio' si era verificato con la vittoria di Forza Italia e la formazione del governo con presidente Berlusconi.
Sotto il profilo formale anche in tale occasione il suo incarico era stato determinato dal presidente della Repubbliche che:
a) non avrebbe potuto non tener conto della designazione popolare attraverso il voto del nuovo premier
b) non poteva nel procedere alla nomina di un governo non tenere altresi' conto che lo stesso dovesse anche avere i numeri in Parlamento per ottenere la fiducia.
Si è cosi' consolidato un principio di "elezione popolare del presidente del Consiglio" che formalmente non era e non è comunque tale. Nella forma non si puó quindi dare torto a chi sostiene che sia improprio parlare di nomina elettiva del governo che, se non si modificherà la costituzione, resta appannaggio del presidente della Repubblica.
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