Durissimi gli attacchi al governo-fotocopia da parte di tutti i componenti dell'opposizione ma, seppure in misura minore, dure anche le critiche da coloro che pur schierati col governo ne sono stati esclusi.
É veramente eclatante ascoltare con quale enfasi, con quale prosopopea, i sostenitori di questo governo affermano di aver fatto cose di cui non si riscontrano tracce di rilievo nella realtà di un Italia ormai allo stremo. Si trovano per contro, eccome, tracce ben evidenti nelle spese folli sostenute con finanziamenti a pioggia finalizzati solo ad ottenere un voto favorevole al quesito referendario: elemosine che non sono certo servite ad ingraziarsi coloro che, soprattutto al sud del paese, soffrono da anni gli effetti negativi di politiche miopi.
Con la fiducia ottenuta nei giorni scorsi sulla legge di bilancio si sono persi i dettagli delle varie voci di spesa previste per il prossimo triennio, oltre che di quanto sperperato sulle spalle degli Italiani nel 2016.
Vergognose le giustificazioi per una cosí rapida soluzione di questa farsesca crisi di governo, sicuramente già decisa a tavolino prima ancora della ufficializzazione delle dimissioni di Renzi al Quirinale.
Resta irrisolto un quesito di fondo da me posto in queste pagine sulla legittimità non tanto del governo, quanto piuttosto del Parlamento che gli sta votando la fiducia; parlamentari non legittimati ad essere tali se, come stabilito dalla Corte Costituzionale, la legge con cui furono eletti e con la quale il PD ottenne un cosí ampio premio di maggioranza è incostituzionale.
Nessun commento:
Posta un commento